La cucina povera che piace tanto!
Dalla cucina povera hawaiana ai “fast food” di tutto il mondo, poke è una vera e propria tendenza che sta registrando fatturati interessanti anche nelle città italiane.
Inizialmente composto da pesce crudo, alghe e frutta secca (vi semplifichiamo la storia per arrivare al nocciolo), oggi questa bowl di materie prime amiche di una dieta sana, sono ciò che i consumatori amano di più.
I colori, l’estetica, il contenitore, la scelta degli ingredienti, tutto contribuisce al successo di chi apre una pokeria.
Franchising o meno, se hai una ciotola in menù, sarà un successo!
![](https://evoo.srl/wp-content/uploads/2021/07/poke-orizzontale-1024x669.jpg)
![](https://evoo.srl/wp-content/uploads/2021/07/poke-chef-1024x669.jpg)
Se sia solo una moda del momento, sarà il tempo a dircelo, ma basti pensare ai primi passi del sushi e dell’hamburger gourmet, due proposte che anche a Belluno sono in continua crescita.
Eppure, più di altre culture culinarie, il poke è un piatto che ha la capacità di abbattere quei pregiudizi nei confronti della cucina vegetariana e vegana, grazie al modo in cui si pone ai consumatori.
Le pokerie sono ambienti colorati, quasi pop. Il consumatore è centrale, lui decide come comporre il suo piatto.
Si sceglie l’ampiezza della bowl ed il numero di ingredienti partendo da una base solitamente di riso o qualche altro cereale, una scelta azzeccatissima dal punto di vista nutrizionale vista la grande digeribilità e l’assenza di glutine.
Vi è poi la scelta del contenuto “green” del nostro piatto: verdure, verdure e verdure! Dalle più comuni come carote e pomodori, alle alghe e germogli di soia.
Poi possiamo aggiungere carne o pesce, incluse le uova ed il loro apporto proteico.
Il poke viene ultimato da salsa di soia, salsa yogurt, salsa al curry e via discorrendo e finito da semi di sesamo e simili.
Costruendo una bowl con questi ingredienti e inserendola in un ristorante vegetariano, questa non ha lo stesso impatto di una pokeria, eppure la base è la medesima: un piatto sano, equilibrato e completo di tutto quello che fa funzionare il nostro meraviglioso corpo.
![](https://evoo.srl/wp-content/uploads/2021/07/foto-verticale-poke-614x1024.jpg)
![](https://evoo.srl/wp-content/uploads/2021/07/2-foto-verticale-poke-614x1024.jpg)
Il mercato delle pokerie in Italia ha registrato nel 2020 un valore di 86 milioni di euro di fatturato, passando a 98 milioni nel 2021.
Si prevede possa raggiungere i 143 milioni di euro nel 2024 (analisi di Cross Border Growth Capital)
E Belluno come reagirà a questa nuova tendenza? Sicuramente in questi anni vi sono stati tentativi di portare la cultura del poke in alcuni ristoranti e pizzerie, ma a nostro parere, il successo di un piatto e il suo modo di presentarlo è un processo che inizia in laboratorio, con la voglia di crederci e perseverare nel proporre ai consumatori nuovi modi di intendere il cibo. A costo di far passare mesi e mesi: crederci.
Tra le altre cose, il poke è un piatto facilmente componibile, va consumato freddo ed è assolutamente ideale per il servizio di asporto e consegna a domicilio. Facciamo un food cost e ne parliamo?
Oggi la provincia di Belluno ha una sua pokeria nel capoluogo, sarà il tempo a rivelarne il successo.
Solo un paio di considerazioni personali: una pokeria dovrebbe avere la capacità, seppur in franchising, di caratterizzarsi e dare un tocco personale per diversificarsi da qualsiasi altro collega e competitor. A Belluno abbiamo Presìdi Slow Food come il fagiolo gialet, il cavolo capuccio di Vinigo o le mame dell’Alpago. Utilizzare un presìdio significa valorizzazione del territorio e di prodotti che hanno bisogno di continuare ad essere tramandati.
Ultima considerazione: la stagionalità.
Nonostante il poke nell’immaginario collettivo è sempre impreziosito dalla presenza dell’avocado, crediamo che una bowl che ci invita ad una dieta sana, debba per prima cosa smettere di foraggiare colture intensive e prediligere materie prime stagionali.
Rinunciare non è sempre un male, a volte è una scelta che riesce a spostare intere economie.